Tesla prosegue il suo percorso verso il passaggio all’auto elettrica a batteria in sostituzione delle auto tradizionali con il motore a combustione. Il costruttore americano ha pubblicato ieri i risultati relativi al quarto trimestre 2022 tramite il periodico comunicato stampa sulla produzione e sulle vendite.
Nel quarto trimestre 2022 Tesla ha costruito 439,701 veicoli e ne ha consegnati ai clienti 405,278. La crescita della casa guidata da Elon Musk continua inarrestabile nonostante le difficoltà di approvvigionamento di alcuni componenti, le chiusure degli impianti causa pandemia, le polemiche legate all’acquisto di Twitter e le difficoltà del quadro economico legate alla guerra in Ucraina, all’inflazione e alla recessione.
Con il trimestre ottobre-dicembre 2022 arriva il nono miglior risultato consecutivo di sempre, interrotto temporaneamente solo nel secondo trimestre 2022.
Con questi risultati la casa guidata da Elon Musk ha ottenuto una crescita delle vendite anno su anno del 40% e un aumento della produzione, sempre anno su anno, del 47%.
A tal proposito, più di qualche osservatore ha sottolineato il fatto che Tesla avrebbe mancato il risultato della crescita del 50% annuo, che nel piano del costruttore lo porterà ad una capacità produttiva di 20 milioni di auto nel 2030. Questo risultato le permetterebbe di condurre la svolta verso l’auto elettrica a batteria insieme alla concorrenza cinese e, forse, un paio di costruttori tradizionali che riusciranno a sopravvivere. Quando si parla di crescita media annua del 50% Tesla intende un incremento su un orizzonte pluriennale, con annate come quella del 2021 che hanno segnato una crescita dell’87,4%. Sommando quest’ultimo dato al 47% del 2022 si otterrebbe quindi una media del 67%.
Agli impianti di Fremont e di Shangai si sono aggiunte quest’anno le due nuove gigafactory nel Texas e in Germania entrate da pochi mesi in produzione. Ad oggi la capacità di produzione si aggira intorno ad 1.750.000 veicoli, numero destinato ad aumentare sensibilmente nel corso del 2023 con l’incremento della produzione nei due nuovi impianti di Austin/Texas e di Grünheide/Brandeburg nei pressi di Berlino a cui seguirà nelle prossime settimane l’annuncio del prossimo impianto che potrebbe essere realizzato in Messico, Canada, Indonesia o Corea del Sud.
Se si considera che nel 2021 Audi ha prodotto 1.680.500 auto, Daimler/Mercedes 2.050.000 auto e BMW ne ha prodotte 2.213.000, con risultati relativi al 2022 non ancora noti ma probabilmente in continuo calo, il 2023 potrebbe essere l’anno del sorpasso da parte di Tesla ai danni di qualcuno dei tre colossi tedeschi.
Continua quindi a dispetto di ogni previsione contraria la corsa del “first mover”, Tesla, partito molti anni prima degli altri e con un vantaggio sempre più difficile da colmare. Dopo aver innovato profondamente i processi produttivi nel settore automobilistico, meglio di chiunque altro, ora che Volkswagen attende ancora il 2026 per il completamento del Progetto Trinity e dell’auto elettrica di seconda generazione, Tesla presenterà a inizio marzo 2023 la sua piattaforma di terza generazione.
Intanto l’establishment dell’informazione vicino alle compagnie petrolifere e ai costruttori tradizionali, nel tentativo di ostacolare la svolta green delle auto a batteria impressa da Tesla, punta a dirottare l’attenzione a favore dell’idrogeno o dei carburanti sintetici (e-fuel) e per sopravvivere scommette contro l’innovazione dirompente di Tesla. La casa automobilistica con sede in Texas prosegue nel suo piano di crescita, quello che già nel 2015 prevedeva la produzione di 500.000 auto nel 2020 e scatenava il sarcasmo dell’establishment industriale e finanziario secondo il quale un risultato del genere sarebbe stato assolutamente impossibile da raggiungere. Nel 2020, in piena pandemia, l’establishment ha brindato al mancato raggiungimento del risultato: Tesla ha prodotto “solo” 499.647. Un risultato senza precedenti che si ripete anno dopo anno nonostante non si tratti più dell’ennesima piccola start-up che cresce a ritmi vertiginosi ma di una grande realtà che sta continuando ad ottenere risultati di crescita senza precedenti nella storia industriale.
Intanto è proprio di questi giorni l’annuncio di un altro piccolo record, quello dell’automobile più venduta in un anno in Norvegia detenuto dal Maggiolone Volkswagen sin dal 1969. Record che è stato battuto dopo tanti anni dalla Tesla Model Y.
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