General Motors ricompra le Chevrolet Bolt che rischiano di andare a fuoco

In breve

Le auto elettriche Chevrolet Bolt stanno avendo problemi che in diversi casi hanno portato all’incendio delle vetture e per questo General Motors (GM), casa madre di Chevrolet, sta procedendo al riacquisto delle Bolt o in alcuni casi al rimborso o alla sostituzione con altro modello.

Il gruppo automobilistico di Detroit ha avviato un programma di riacquisto non generalizzato, che non interessa quindi tutte le Bolt ma solo quelle che fanno parte di un gruppo di 50.932 Bolt prodotte tra luglio 2016 e settembre 2019.

Nei casi segnalati, lo sviluppo dell’incendio ha avuto origine nel pacco batterie dell’auto elettrica ma non è al momento nota la causa in quanto GM non ha voluto fino ad ora fornire dettagli su quello che definisce “un raro difetto di costruzione” del modulo batteria. Le ragioni di questi incidenti verranno probabilmente chiarite da NHTSA. L’agenzia governativa del Ministero dei trasporti americano (National Highway Traffic Safety Administration) ha infatti avviato un’indagine sugli incendi delle batterie delle “Chevy Bolt”.

Nelle settimane scorse sono stati rilasciati un aggiornamento software che limita la carica massima al 90% e uno specifico software diagnostico. Secondo le intenzioni del costruttore questi dovrebbero risolvere il problema ma anche successivamente all’aggiornamento si sono verificati nuovi episodi che in un caso hanno portato all’incendio dell’abitazione nel cui garage una Chevrolet Bolt aveva preso fuoco.

Anche Hyundai sta avendo problemi simili con la sua piccola elettrica Kona. E anche in questo caso il problema è causato da un malfunzionamento delle batterie fornite da LG Energy Solution. La casa sudcoreana ha però optato per una soluzione differente da quella di Chevrolet, lanciando una campagna di sostituzione gratuita dell’intero pacco batterie di oltre il 75.000 auto per un costo complessivo di quasi un miliardo di dollari di cui si è fatto in gran parte carico LG.

Foto: credit media.gm.com

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