È dei giorni scorsi la notizia, data tramite un video pubblicato sul canale YouTube di Idra Group dal General manager Riccardo Ferrario, dell’ordine di una nuova pressa da 8.000 tonnellate ricevuto da una grossa casa automobilistica leader nell’innovazione delle auto elettriche. Non è difficile immaginare che la casa automobilistica in questione sia Tesla, che utilizzerà la nuova pressa da 8.000 tonnellate per la produzione di vari modelli attuali e futuri tra cui il pick-up Cybertruck nello stabilimento di Austin, in Texas.
La tecnica utilizzata da queste enormi presse ricorda quella delle macchinine di Matchbox, la casa americana che sin dagli anni Cinquanta ha realizzato una serie di modellini di automobili costituite da un unico pezzo “die-cast”, pressofuso, vendute in piccole confezioni grandi quanto una “matchbox”, una scatola di fiammiferi.
Nel caso di Tesla però le auto non sono più piccoli pezzi per appassionati di modellismo ma vere auto elettriche, come la Model 3 e la Model Y. Per “stampare” vere automobili occorrono presse speciali, molto complesse e di dimensioni enormi, come le Giga Press realizzate dalla ditta italiana Idra Group, il cui nome evoca il mostruoso drago mitologico sconfitto da Ercole e trasformato in una costellazione.
Grazie alla stampa in alluminio pressofuso ad alta pressione è stato possibile innovare la realizzazione degli elementi strutturali delle automobili, aumentandone sensibilmente la capacità di produzione, poiché la costruzione della carrozzeria dell’auto risulta molto più semplice e molto più rapida.
La Giga Press, prodotta dall’azienda bresciana con sede a Travagliato, permette di ottenere parti di un telaio costituite da un pezzo unico in alluminio fuso e iniettato ad alta pressione in uno stampo. Viene così superato il vecchio e lungo processo con cui molte decine di piccoli elementi dovevano essere uniti tramite numerose saldature.
Idra, azienda all’avanguardia nella pressofusione di leghe leggere, è riuscita a standardizzare la produzione delle più grandi presse al mondo, la OL 5500 dal peso complessivo di 5.500 tonnellate e la 6200 CS da 6.200 tonnellate. Queste sono già utilizzate da Tesla negli stabilimenti di Fremont, in California, e di Shangai, in Cina, per la produzione della parti posteriori della Model 3 e della Model Y e attualmente sono in fase di installazione in Germania nello stabilimento Giga Berlin in vista dell’avvio della produzione previsto per l’estate.
Foto: credit Idra Group