Anche a novembre in Italia le immatricolazioni delle autovetture continuano a diminuire. In base ai dati forniti da Unrae, l’associazione che rappresenta le case automobilistiche estere operanti sul mercato italiano, nel mese scorso sono state immatricolate 106.690 auto, che rispetto alle 140.445 dello stesso mese del 2020 corrispondono a circa 33.000 auto in meno.
Rispetto allo stesso mese del 2020 la variazione del numero di auto immatricolate è del -24,6%. Confrontando i dati con il 2019, periodo preso a riferimento in quanto i dati del 2020 sono fortemente influenzati dalla pandemia, nel periodo gennaio-novembre di quest’anno le autovetture immatricolate sono state 1.386.108, circa 400.000 in meno rispetto alle 1.785.902 dello stesso periodo di due anni fa, per una diminuzione che si aggira intorno al -30%.
Le principali ragioni della cronica contrazione delle immatricolazioni auto sono riconducibili, secondo Unrae, all’assenza di assenza di una strategia di medio-lungo periodo per accompagnare la transizione energetica nel mercato delle autovetture, di un piano strutturale e pluriennale anche per il ricambio del parco circolante che necessita di incentivi anche a fronte di rottamazione.
Come visibile nel grafico delle immatricolazioni nel triennio 2019-2021, prosegue anche a novembre la tendenza al peggioramento iniziata a luglio, con numeri costantemente peggiori anche rispetto agli stessi mesi del già difficile 2020.
Anche a novembre la Fiat Panda è stata in assoluto l’auto più venduta in Italia con 8.815 auto immatricolate.
In base al tipo di alimentazione, continua come nei mesi precedenti la ripresa delle immatricolazioni delle auto alimentate a benzina (dal 25,8% al 26,9%), lieve ripresa anche per le immatricolazioni delle auto alimentate a gasolio dopo mesi di tendenza al calo (dal 18% al 19%). In lieve ripresa anche metano (dal 1,4% al 1,8%) e GPL (dal 7,7% al 9,2%).
Calano le auto ibride HEV plugless, cioè non plug-in. Passano dal 35,2% al 31,4%. Va ricordato che le ibride HEV sono auto il cui piccolo motore elettrico non viene ricaricato da presa di corrente esterna (sono plugless) ma dal motore termico principale, sia esso a benzina o diesel. Il cumulato del gruppo di alimentazioni a benzina, diesel e HEV resta comunque sotto l’80% della quota di mercato (77,3%).
Per quanto riguarda le immatricolazioni di auto elettrificate iniziamo dalle ibride plug-in (PHEV), auto ad alimentazione a benzina o diesel che in aggiunta possono percorrere brevi distanze grazie ad un piccolo motore elettrico. La differenza rispetto alle ibride plugless (HEV) sta nel fatto che la batteria delle auto ibride plug-in (PHEV) viene caricata da presa di corrente esterna (plug-in).
Le immatricolazioni delle ibride plug-in PHEV sono stabili intorno alla quota del 5% (5,2% a ottobre) e restano al di sotto delle 100% elettriche a batteria (BEV), che calano dal 7% di immatricolazioni di ottobre al 6,5% di novembre.
Ecco infine altri due grafici sull’andamento storico delle immatricolazioni in Italia per tipo di alimentazione.
Il primo grafico rappresenta le immatricolazioni per singolo tipo di alimentazione.
Il secondo grafico raffigura i dati aggregati dei vari tipi di alimentazione: BEV+PHEV, metano+GPL, benzina+diesel+HEV. Nel caso della combinazione BEV+PHEV è indicata la quota percentuale.
Tra le 6.958 auto completamente elettriche a batteria (BEV) immatricolate in Italia a novembre la Fiat 500e, con 946 immatricolazioni, torna ad essere l’elettrica più venduta in Italia seguita da Renault Twingo, Volkswagen Up! e Smart ForTwo. La Dacia Spring, che a ottobre era in testa con 1.777 auto immatricolate, finisce a novembre in quinta posizione con 416 immatricolazioni.
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