Neanche a settembre, mese che di solito presenta una inversione dopo la pausa estiva, il mercato italiano dell’auto è riuscito a riprendersi rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Con appena 106.345 nuove immatricolazioni continua il calo costante del numero di autovetture vendute in Italia.
La caduta libera del mercato italiano dell’auto emerge dai dati pubblicati da Unrae, l’associazione che rappresenta le case automobilistiche estere operanti sul mercato italiano. UNRAE attribuisce un ruolo determinante alla crisi dei componenti elettronici per auto e all’esaurirsi degli incentivi stanziati dal Governo.
Come mostrato nel grafico delle immatricolazioni nel triennio 2019-2021, continua anche a settembre la tendenza al peggioramento iniziata a luglio, con numeri peggiori anche rispetto agli stessi mesi del già difficile 2020. A settembre 2019, anno di riferimento prima della pandemia, le immatricolazioni erano state 143.167 e a settembre 2020 erano rimbalzate a 157.253 unità.
Anche a settembre la Fiat Panda è stata l’auto più venduta in assoluto con 7.410 auto immatricolate.
In base al tipo di alimentazione, rispetto al mese precedente restano stabili al 25% le immatricolazioni delle auto alimentate a benzina ma calano al di sotto della soglia del 20% le immatricolazioni delle auto alimentate a gasolio (dal 21,5% al 19,1%). Lievi diminuzioni anche per metano (dal 2,3% al 2,0%) e GPL (dal 9,7% al 9,4%).
Calano seppur di poco le auto ibride HEV plugless, cioè non plug-in. Passano dal 31,6% al 31,3% e vanno ad assorbire parzialmente il calo delle auto diesel. Le ibride HEV sono auto il cui motore elettrico, che permette di percorrere brevissime distanze, non viene ricaricato da presa di corrente esterna (è plugless) ma dal motore termico, sia esso a benzina o diesel. Il cumulato del gruppo di alimentazioni a benzina, diesel e HEV scende comunque ulteriormente al 78,1% della quota di mercato.
Per quanto riguarda le immatricolazioni di auto elettrificate iniziamo dalle ibride plug-in (PHEV), auto ad alimentazione a benzina o diesel che in aggiunta possono percorrere brevi distanze grazie ad un piccolo motore elettrico. La differenza rispetto alle ibride plugless (HEV) sta nel fatto che la batteria delle auto ibride plug-in (PHEV) viene caricata da presa di corrente esterna (plug-in).
Le immatricolazioni delle ibride plug-in PHEV sono in leggera crescita (dal 4,9% al 5,2%) rispetto al mese precedente ma vengono scavalcate dalle 100% elettriche a batteria (BEV), che crescono sensibilmente passando dal 5% di immatricolazioni ad agosto all’8% di settembre.
Da notare nel grafico che dopo il sorpasso ai danni delle auto a metano e delle ibride plug-in, ora le BEV si avvicinano alla percentuale di immatricolazioni delle auto ad alimentazione GPL.
Tra le 8.492 auto completamente elettriche a batteria (BEV) immatricolate in Italia a settembre la Dacia Spring, con 1.586 auto, scalza in prima posizione la Fiat 500e con 1.289 immatricolazioni. In terza posizione la Tesla Model 3 con 999 immatricolazioni. Entra nella classifica delle prime dieci elettriche anche la Tesla Model Y, che con 430 auto fa meglio della Volkswagen ID.3. Non rientra invece tra le prime dieci la sorella maggiore ID.4.
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