La tecnica utilizzata è praticamente quella usata da Matchbox nella costruzione delle sue famose macchinine giocattolo. Sin dagli anni Cinquanta la ditta americana ha realizzato una serie di modellini di automobili costituite da un unico pezzo pressofuso, vendute in piccole confezioni grandi quanto una “matchbox”, una scatola di fiammiferi appunto. Ora però non viene utilizzata per costruire automobili giocattolo ma è la procedura che Tesla ha sviluppato per ottenere una scocca formata da due sole parti per le Model 3 e Model Y che si accinge a costruire nei due nuovi impianti gigafactory in Texas e a Berlino.
Grazie alla stampa in alluminio pressofuso ad alta pressione Tesla è riuscita a innovare la tradizionale realizzazione degli elementi strutturali delle automobili. Anziché saldare decine di pezzi unendoli tramite un lungo e complesso processo di assemblaggio, la scocca delle auto elettriche del costruttore americano sarà formata dal pezzo anteriore e da quello posteriore uniti dal pacco batteria strutturale secondo un processo di realizzazione senza precedenti.
Per “stampare” vere automobili, non automobili giocattolo, occorrono presse speciali, macchinari dalle dimensioni enormi e dal peso di 8.000 tonnellate, ossia le Giga Press realizzate dalla ditta italiana Idra Group, azienda bresciana con sede a Travagliato. L’esperienza raggiunta da Tesla nella ricerca delle leghe metalliche grazie alla collaborazione con SpaceX e l’uso delle Giga Press hanno permesso nel corso degli anni di ottenere parti di scocca costituite da un numero sempre più ridotto di pezzi in alluminio fuso e iniettato ad alta pressione in uno stampo.
Il processo consente di aumentare sensibilmente la capacità di produzione, poiché la costruzione della carrozzeria dell’auto risulta molto più semplice e molto più rapida. I vantaggi sono numerosi, a cominciare dall’alta qualità dei componenti ottenuti fino all’abbattimento dei costi di investimento per la fonderia, inclusa una drastica riduzione dello spazio necessario per ospitare macchine per lo stampaggio e macchine saldatrici robotizzate che richiedono continui interventi di manutenzione.
Nel corso dell’ormai ultradecennale esperienza nella costruzione di auto elettriche Tesla ha avuto più volte modo di dimostrare di essere in grado di innovare radicalmente alcuni settori gestiti fino ad allora in modo poco efficiente dai costruttori tradizionali. Ad esempio nello sviluppo del software, nell’allestimento di impianti in tempi brevi, nella riduzione del numero di componenti, nell’organizzazione delle vendite, nell’assistenza post vendita e di recente anche nella capacità di gestire la crisi dei componenti elettronici.
Quello della realizzazione della scocca con un numero ridottissimo di parti è un altro episodio della sempre più lunga serie di innovazioni che Tesla ha introdotto nella costruzione automobilistica, mostrando una capacità di innovare che i costruttori tradizionali fanno sempre più fatica a rincorrere.
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